martedì 30 ottobre 2007

la prima consegna ufficiale

per riprendere il sottotitolo di questo blog, credo che sia giunta l'ora di distribuire un pò di dita medie. in una raccolta sparsa da personaggi a sintuazioni a luoghi e a qualsiasi cosa che valga la pena di mandare a quel paese. che la consegna abbia inizio:
  • a di fabio giuseppe sindaco di campobasso
  • alla piscina comunale di campobasso
  • ai simulatori
  • ai falsari e ai falsi
  • alla finanziaria
  • al partito democratico
  • al giustizialismo mediatico
  • alle parole campate in aria
  • alle false speranze
  • ai fenomeni da baraccone
  • ai maghi
  • a clemente mastella ministro della giustizia
  • alla criminalità organizzata
  • a fabrizio corona
  • ai furbetti del quartierino
  • al movimento sociale italiano
  • a fausto bertinotti presidente della camera
  • alla precarietà
  • all'aumento del petrolio
  • al fighetto di sinistra che veste prada
  • alle stragi del sabato sera
  • al cambio della guardia e dell'ora
  • ai mutui a tasso variabile
  • alla nebbia autunnale
  • a tutti i livelli medi
  • alla volgarità
  • a beppe grillo e la scoperta dell'acqua calda
  • alle manifestazioni populiste
  • all'unione degli studenti
  • alla depressione
  • alla bulimia
  • all'anoressia
  • alla pedofilia
  • alle bestie di satana
  • al proibizionismo
  • allo smog
  • ai funerali di stato
  • alla scarsa sicurezza sui cantieri
  • ai menefreghisti
  • ai mercenari
  • alla scuola privata
  • alla privatizzazione dell'acqua
  • all'eroina e alla cocaina
  • al capitalismo
  • alla burocrazia
  • alla banca vaticana
  • alla pigrizia
  • alle ferrovie dello stato
  • alle suonerie polifoniche

ecco la prima consegna ufficiale di dita medie. prossimamente verrà aggiornata e sicuramente avrevo sorprese. nel frattempo provate a creare la vostra lista, la potrete aggiungere o sul forum o commentando questo post. commentando anche le mie scelte che non vi sono gradite.

lunedì 29 ottobre 2007

l'uomo banale

per molto tempo mi sono mostrato banale. sembrerebbe stupido ma è cosi. mi sono mostrato diverso da quello che ero. impaurito dalla mia identità, semplice e complicata allo stesso tempo. ancora oggi le persone, mi conoscono come sono apparso loro la prima volta: un fanciullo sciocco che faceva finta di essere cresciuto. ora, che forse sono cresciuto o per lo meno sto crscendo, le persone che credevano di conoscermi bene si trovano spiazzate. si trovano difronte una persona credo sincera che non si nasconde e non scappa più. come in ogni "sistema" c'è un equilibrio: trovato quel equilibrio, molti si trovano spiazzati e spauriti a volte spaventati. non abbiate paura ad ammettere che non sapete nulla di me. quella persona semplice è rimasta, cancellando spauracchi passati e false identità. se una volta c'era l'elogio di una "pelle" ora c'è l'elogio di un'amicizia. i tempi cambiano e le persone cambiano rimanedo le stesse. sembra una contraddizionione, ma è cosi. io sono sempre quello, ma con un pizzico di maturità in più. tutto questo lo devo alla amicizie vere e alle brutte e tristi esperienze oltre al quel bagagio culturale che mi porto dentro. non dimentico nei ringraziamenti alla mia famiglia: i primi a soffrire con me e i primi a darmi fiducia sempre. l'uomo banale non esiste più, forse a qualcuno facevo comodo o no falsi amici? cara donna e cari amici tutti, col tempo capirete, se ancora non l'avete fatto, chi sono.

venerdì 26 ottobre 2007

credere alle fate

ancora non credo alle fate
non sono capace di farlo
forse un giorno e poi chissà.
eppure c'è chi mi dice che ci sono
e sono libere e passano tra noi
come nuvole nel cielo portate dal vento.
come quel vento porta suoni e parole,
le porta lontano e alle persone sbagliate,
come mai non si sà, ma è sempre cosi.
non credo alle fate.
forse non ci voglio credere,
perchè forse ne ho avuta una,
e molto probabilmente l'ho fatta scappare.
come mai non lo so, ma va sempre cosi.
errare è umano, cosi si dice,
come, perseverare è diabolico,
ma non è sempre cosi.
le storie e le situazioni cambiano,
tutto cambia e tutto ruota,
forse è meglio credere alle fate.
ma si. almeno immaginerò un sogno,
lo vedrò realizzare e vivrò con lei,
umile, semplice e perfetta.

lunedì 22 ottobre 2007

in breve - sport e sesso

lo sport e il sesso vanno a braccetto. vi propongo tre esempi pratici: il calciatore fa fallo, un altro colpisce la palla con la mazza e poi c'è quello che tira le bocce. insomma, nel sport c'è sempre un pizzico di malizia, di erotismo. un consiglio: se vi dicono di elencare i vostri hobby, non dite subito "lo sport". apparte che sareste banali, e poi se pur vero che ci sono le bocce, ma tra falli e mazze, state attenti. state attenti soprattutto voi maschietti. attività fisica è importante e salutare, ma non certo prenderlo a quel posto. salvaguardare il lato b.

domenica 21 ottobre 2007

cara donna cara amica

cara donna,
anche su questo mio punto di sfogo non potevi mancare. ti scrissi gia in passato, sempre sulla rete, in un altro "spazio". il perchè ritorno a parlare di te è semplice. è semplice come il rapporto che ci lega, certo a volte turbato da nervosismi personali e vari, però bello e simpatico. quanto è difficile mantenere un'amicizia tra un uomo e una donna, quanto? è molto difficile. entrambi l'abbiamo visto e vissuto, ma se si vuole continuare a costruire un legame forte c'è bisogno di un impegno costante. l'amicizia uomo-donna si regge su equilibri fin troppo dinamici, in movimento quasi. bisogna quindi avere la consapevolezza che l'errore più misero può portare alla fine. la cosa più dolorosa è che la fine quanto veloce che sia è una un'agonia straziante. quando poi si perdono persone importanti, il mondo comincia a crollare e ricostruire non è sempre possibile. mia cara donna o meglio mia carissima amica ti ammiro cosi come sei e cosi come appari. soprattutto come appari forte e a volte stronza, ma solo agli occhi di chi non ti conosce. poi basta osservarti un attimo e scoprire piccole sconfitte che ti porti dentro, fragilità, emozioni e paure, che raccontarle sarebbe difficile o dure. sei introversa sentimentalmente, difficile che ti scopri. sei l'amica vera che ogni persona vorrebbe. io fortunatamente ho te. tu non so sei fortunata ad avere attorno uno come me, chissà?! sta di fatto che mi impegno ad essere l'amico (uomo) di cui hai bisogno nei momenti tristi e felici. sarà dura e lo so, ne sono oggi consapevole, ma è il minimo e mio impegno che posso prendere. data l'ora buonanotte stella.
il tuo amichevole lupin

in breve - dialogo moralista

"caro pinocchio, lo sai che non si dicono bugie? risponde pinocchio: "si però non sarei pinocchio". "caro nano, lo sai che non si dicono le bugie?" risponde il nano: "si lo sò, però non sarei allora nano". in pratica se si dicono le bugie o si allunga il naso o si hanno le gambe corte. se proprio le dovete dire, sperate almeno che vi si allunghi il naso: almeno avrete qualcosa di lungo. badate bene: succede solo nelle favole.

in breve - favola cognitiva

c'era una volta, e adesso non c'è. morale della favola: non ci sarà più.

sabato 20 ottobre 2007

c'era una volta un angelo

vi racconto una storia carina. "c'era una volta, un angelo, un giovane tunisino, in paradiso che stanco di vivere nel bene decise ad un tratto di cambiare vita. rivolgendosi al capo con tono deciso, disse lui di voler andare a sud. lontano, li dove il male appariva divertente e sempre nuovo, mai monotono. il capo sbigottito prese la sua decisione, turbato e sereno allo stesso punto: "va bene vai, ma stai attento li la vita non è come appare". l'angelo contento andò. perse però le ali e l'aureola dorata. appena arrivò si accorse fin da subito che qualcosa non andasse. in primis. pensava di andare a sud, inteso come inferno, al massimo purgatorio, invece... si ritrovò spaesato a napoli, all'uscita del casello autostradale, all'imbocco della tangenziale. pensò: "aveva ragione il capo qui la vita non è come sembra", poi ripensando "bhè forse andrà meglio". come detto l'ex angioletto era tunisino e il colore di pelle non l'ho aiutava. dopo circa sette ore che era li, riuscì a trovare un passaggio in centro; la sua intenzione era già quella di tornare indietro, a roma, e cosi deciso si incamminò verso la stazione. e mentre camminava pensava alle parole del capo che gli disse prima di partire. siccome non aveva i soldi del biglietto, non se la sentì di salire sul treno abusivamente. trovò un lavoro: lavavetri con licenza da don peppuzzo all'angolo di piazza dante. felice e contento iniziò a lavorare per guadagnarsi i soldi per il ritorno. ma tra la tassa a don peppuzzo e le mance esigue la strada parea lontana. e poi come si dice "oltre al danna la beffa". dopo due settimane di lavoro a nero, venne bloccato da una pattuglia della polizia. fermato dagli agenti, il povero angelo si ritrovò in galera e tutto sommato era felice. felice perchè pensava quello fosse il purgatorio e che quando usciva si sarebbe ritrovato in paradiso. ma la vita del carcere non era quella raccontata nei film, ma quella delle leggende metropolitane, come quella della saponetta. il povero angello abbattuto e depresso, ma soprattutto battuto dai carcerati, non ce la fece più. una mattina di novembre si suicidò. la sua anima in lacrime tornò davanti al capo. cupo dalla vergogna della sua decisione di aandare via, chiese scusa e quella volta decisa di salutare il capo definitivamente. andò a vivere da eremita sul vesuvio. oggi fa il tappo del vulcano e si leverebbe da li, il vesuvio erutterebbe in maniera catastrofica per noi." morale della favola: e poi dicono che i lavori massacranti li fanno fare agli stranieri; e certo! quale italiano sarebbe in grado di mantenere una scoreggia per anni? io sicuro dopo due giorni farei una strage.

venerdì 19 ottobre 2007

al freddo al gelo

che freddo che fa. cielo nuvoloso, vento "che taglia la faccia", sole opaco e nascosto. ecco come si presenta campobasso. qualcuno gia parla di possibili nevicate. intando la gente inizia a fare il classico cambio di stagione. via i vestiti estivi e fuori quelli invernali. e gia. le temperature calano, oscillano tra sei e i sette gradi e si rispolverano cappotti e maglie di lana, sciarpe e qualcuno pure i guanti. fra due settimane sarà novembre che chiama dicembre, che chiama natale, che anticipa la fine di un altro anno. insomma, il tempo passa scandito dalle stagioni e sembra che corra più veloci di quando si pensi. "non esistono più le mezze stazioni" ormai questo è il motto comune. passano i mesi, passano le stagioni e noi siamo sempre qua. noi non passiamo mai perchè non siamo mai stati di moda; se lo siamo stati, siamo passati, ma non ce ne siamo accorti. con "noi" intendo ovviamente io e chi mi sta attorno. chi ruota nella mia vita. infondo io non rappresento la moda, quindi resterò sempre. scusate la modestia, ma non potete cancellarmi. potete solo sopportarmi.

martedì 16 ottobre 2007

poesia senza capo

ricordo. ricordo il tuo primo sorrisocome un lampo di un normale acquazzone estivo un brivido improvviso e gelido dentro di me. cancello. cancello il tuo volto di irache entra o meglio irrompe in melasciando pezzi di cristallo a terra. vivo. vivo cento emozioni in un istantee la testa gira ed io fermo immobilemi gusto il sapore dell'eccentricità. riassumo il ricordo in un gesto,concello la rabbia di un momento,vivo te che gurdi me.

lunedì 15 ottobre 2007

voglia di volontà

preso dalla leggerezza dei versi, ho tralasciato un pochino quella "prosa" che caratterizzava i post di questo blog. tornando alle origini, torniamo a parlare di livelli. bassi, medi, alti. trattando però di volontà. si proprio di volontà o voglia. insomma l'impegno che ognuno prende con se stesso per fare qualcosa con qualcuno o sempre con qualcosa. parliamo chiaro: ognuno di noi ha una propria volontà. teoricamente potrebbe avere qualcuno una scarsa volontà nell'applicarsi. si potrebbe girare la pizza dicendo che il suo impegno è massimo con la noia e l'apaticità. certo è una teoria che non regge, ma è facile trovare. soprattutto quando dopo una crisi c'è una scarsa voglia di reagire e c'è solo la voglia di non fare nulla. però parliamoci chiaro, la vita potrebbe essere tanto lunga quanto corta. è meglio quindi mettersi sempre in gioco e stare in corsa. essere volenterosi di essere felici. essere vogliosi al cento per cento. anche a letto, ma megliio evitare certi discorsi per non essere banali e maschietti repressi. insomma non croggioliamoci troppo, ad esempio, per me il paradiso terrestre non esiste e che questo è il paradiso. questa vita. quindi ho la voglia giusta per vivere al meglio. in passato ho perso parecchio tra tempo, persone e affetti. oggi ho testa giusta per condividere lavoro e divertimento, donne e passioni. dunque: vivete la vita con la stessa voglia dei vostri giorni migliori, soprattutto nei prossimi giorni bui.

lontano da te

ho avuto paura di costruire qualcosa di importante come l'amicizia,
talmente tanta fifa che alla fine ho deciso di andare via a malincuore,

tra queste parole rivedo te, ma nulla che possa riguardarmi.

la vita va avanti per tutti, per te come per me come per lui,
ognuno soffre e ride, sbaglia e si pente, giudica o condanna.

vivrò la mia solitudine da te, leggendo la tua vita da qui.

pidi

patisce il partito della nuova democrazia
partorisce nel giorno del riposo cattolico
e saluta i vecchi e passivi genitori,
la madre margherita e il padre diessino.

non camminerà a sinistra, li c’è il comunista,
non starà al centro per non stare con i democristiani,
non saluterà il nemico di sempre per la stampa,
non esploderà alla prima crisi perché gia lacrima.

mio caro pd troverai ovunque l’anti,
ovunque tu sia e ovunque tu guardi,
non sarà cattiveria, ma un onestà identità.

gia ti vedo un po’ retrò nelle parole di walter,
ma non ti preoccupare se non ti voterò,
cari democratici, arrivederci alla prossima.

domenica 14 ottobre 2007

città... forse

guardo fuori e vedo una città diversa, forse nuova,
somiglia alla scenografia di un film gia visto, forse un giallo,
se ascolto con attenzione si odono rumori, forse un cane,
ci cammino dentro con la mente, forse in auto,
vedo la gente presa ed indaffarata, forse è natale,
potrebbe nevicare o piovere, forse solo nubi,
potrei viverci con la mia famiglia, forse da single,
chiudo le persiane, filtra il sole e la città.
forse è una città reale, forse è qualcosa di più,
di sicuro mai di meno, senza forse, è la mia città.

venerdì 12 ottobre 2007

destini incrociati

sicuramente il destino di ognuno di noi è nelle nostre mani, che piaccia o non piaccia. insomma nelle mani di tutti. un empio pratico, banale, paradossale e drammatico, ma attuale: un onesto cittadino cammina tranquillamente con la propria macchina, ad un tratto un’altra auto all’uscita di una curva perde il controllo e si schianta frontalmente con il tizio che camminava tranquillo. risultato: quello che ha provocato l’incidente è rimasto illeso, il tizio sempre tranquillo è morto. si! è morto. un classico dei nostri giorni. una moda troppo reale e giovanile che strazia famiglie, rimaste senza risposta. i politici parlano sempre bene, controlli, pene inasprite e via. il risultato non cambia. che schifo. un livello culturale nemmeno utopisticamente medio. basso, troppo basso. non calcolato. e qui la rabbia scatta. io libero di scegliere la mia vita, costretto a far fronte alle “mani” di altri, ad altri destini. quei destini che a volte si incontrano, poi si schiantano. se parli di amore invece il discorso cambia. quel incrocio fatale diventa un alchimia. tranquillamente cammino senza far caso a troppi destini che potrei incontrare. quasi cieco, ma non stolto. preparato però ad incrociare quel destino che poi si chiamerà alchimia. fino a quel giorno in auto mi muoverò con attenzione, poi un giorno (spero non lontano) quando la magia avverà viaggerò un po’ come sempre solo con la mente.

mercoledì 10 ottobre 2007

musicando

quando la musica regala emozioni, forza, energia e libertà. ci sono momenti nella storia di ognuno di noi, ove il più semplice evento è sintetizzato in una canzone. dal primo amore che non si scorda mai, all'ultima delusione affettiva o ad una semplice esperienza, anche piccola, ma importante. la musica è il legame comune che un pò tutti hanno, anzi tutti. in fondo la musica è di tutti perchè è cosi varia e variopinta che ognuno di noi si rispecchia in un genere e non nell'altro. una sorta di infinito senza limiti. nella mia breve raccolta vi ho presentato solo una parte dei gruppi o degli artisti a me cari: da carmen consoli, regina indiscussa della musica italiana recente, a luciano ligabue poi vasco rossi, imperatore di san siro ai miei mitici litfiba per poi arrivare ai modena city ramblers. in tutto ciò c'è una predominanza di rock. prima ritenuto musica demoniaca, poi consacrato come fonte di libertà incontrastato. in fondo, come dicevo prima, la musica è libertà: ascoltare un qualsiasi brano, ci rende liberi. la bellezza di sentirsi un attimo al centro di un video-clip nostro, un pò come accadeva nel libro che che noi leggevano e creavamo il nostro film personale. da carmen consoli traggo la libertà. lei siciliana, che canta dolci melodie con quella cadenza sinuosa e costante, a tratti malinconica. l'espressione di una terra martoriata e meravigliosa. ligabue e le sue ballate rappresentano la vicinanza tra l'artista e il l'ascoltatore. musiche semplice, a tratti complesse. famosa la sua citazione: "con tre accordi nasceva la canzone". poi vasco rossi. indiscusso tormento (per gli altri cantautori). ogni uscita rappresenta un nuovo boom. l'artista che meglio di tutti ha regalato emozioni, dalle più aggressive alle ballate acustiche più sensuali. poliedrico come pochi. mentre i litfiba. segnati da quella scissione troppo parlata hanno perso solo l'uomo immagine. resta l'esperienza e la classe indiscussa di ghigo renzulli; chitarrista rocker con un innata passione per la melodia. penso alle loro canzoni e vedo la forza. la forza e anche la durezza che ti trasmette la musica. infine i modena city ramblers. dalla musica popolare modenese al folk irlandese e di casa nostra con accenni di rock e punk. insomma l'adrenalina giusta per gridare e lottare. la musica rossa che si confonde tra poesia e canti di liberazione. vecchie e nuove voglie di sentire il vento fischiare. musicando potrebbe finire qui, ma voglio ancora citarvi un ultima carrellata di gruppi e artisti che vale la pena sentire: cccp - fedeli alla linea, francesco guccini e de gregori, giorgio gaber, i verdena, tre allegri ragazzi morti, 99 posse e al mukawama, sud sound system, giorgia; o stranieri come: the doors, bob marley, the clash, sex pistols, iggy pop, un pò retrò, ma sempre attuali. e poi ascoltate chi volete, la musica è vostra.

martedì 9 ottobre 2007

modena city ramblers

popolari e semplici.
musiche sognanti e ribelli.
hasta la musica siempre.
brano consigliato: ebano

litfiba



cambiano le voci e non le idee.
sensuali distorsioni.
un latin rock d' altri tempi.
brano consigliato: il vento

luciano ligabue



voce dura, grezza.
quando bastano tre accordi.
tra mario, la chitarra e il palco.
brano consigliato: leggero

vasco rossi



lirico e duro.
la stessa voglia di sempre.
l'emozone in una canzone.
brano consigliato: stupendo

carmen consoli


superba, dolce e sensuale.
mediterranea e rocker.
splendida regina della sicilia.
brano consigliato: in bianco e nero

filmando

tratto da "filmando" gli ultimi post pubbligati su livellomedio.blogspot.com, riguardano quei film che mi hanno particolarmente attratto. un livello superiori agli altri. in questa breve raccolta: paz!, nel nome del padre, goodbye lenin, arancia meccanica e trainspotting. cinque film, cinque emozioni, cinque storie. argomenti a volte difficili da trattare e da filmare. per quanto riguarda "arancia meccanica" e "tainspotting" le citazioni riportate di fianco la locandina del film riguardano i sequel iniziali, insomma la voce narrante che anticipa in maniera precisa lo svolgimento dell'intero film. per le altre citanzioni invece, non c'è nulla ripreso dai film, come dire è farina del mio sacco. in breve. paz! è una roba da paz! ambientato a bologna negli anni di piombo, tra realtà e immaginazioni realistiche rese vive da una colonna sonora di tutto rispetto, soprattutto con l'innesto di pezzi storici della musica italiana impegnata come "io sto bene" dei "cccp fedeli alla linea". quando la musica diventa parte integrante di un immagine come in "trainspotting" con le musiche di "iggy pop". nel film "nel nome del padre" la musica non ha un importanza rilevante. la storia parla da se. gli sguardi, l'odio razziale tra irlanda e inghilterra, le bombe. elementi che tuonano nella mente e che rendono vivo l'intenzione del regista di far vivere quei tristi momenti. poi "arancia meccanica" dove regna la violenza. film culto degli anni 60-70. oggi apparirebbe un film da quattro soldi semplice e fine a se stesso; invece racconta l'uomo. quella parte dell'uomo che non vorremmo mai tirar fuori, la cattiveria. e infine "goodbye lenin". il nome dice tutto. una donna in coma durante la caduta del muro, al suo risveglio ritrova un mondo diverso, raccontato diversamente dal figlio per non far crollare nella madre il mito del comunismo che è stato distrutto. una storia per nulla semplice. bella e diretta.

paz!


anni di piombo. pesanti.
tra fumetti e sogni reali,
si dipinge un mondo,
un pò a colori,
un pò bianco e nero.
anni pesanti, occupati.
dialettiche complesse,
ruoli sciolti.

nel nome del padre



l'odio razziale condanna la dignità umana.
li dove tutto gira storto.
dove l'ira funesta incontra l'ira anarchiga.
sembra un gioco di odio e di ruolo.
lui morirà nel tormento di vererlo felice.
l'altro si ribella come un adolescente.
diventando adulto nel cuore.

goodbye lenin


il mondo cambia.
il muro cade.
lo stesso ideale rimane.
la voglia di rinascere.
la paura di morire.
il senso delle cose.
il partito.
il pugno chiuso.
la bandiera rossa.
la coca cola.

lunedì 8 ottobre 2007

arancia meccanica


« eccomi là. cioè io alex e i miei tre drughi. cioè pete, georgie e dim. ed eravamo seduti nel korova milkbar, arrovellandoci il gulliver per sapere che cosa fare della serata. il korova milkbar vende latte+, cioè diciamo latte rinforzato con qualche droguccia mescalina, che è quello che stavamo bevendo. è roba che ti fa robusto, e disposto all'esercizio dell'amata ultraviolenza. »

trainspotting

« scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchine, lettori cd e apriscatole elettrici. scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita, scegliete un mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici, scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina, scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi, scegliete un futuro, scegliete la vita. ma perché dovrei fare una cosa così? io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro. le ragioni? non ci sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?... »

domenica 7 ottobre 2007

in fine

guardo la mia donna che se va,
con il suo sorriso malinconico,
delusa, triste e sola.

credeva di trovare la pace
poi si è ritrovara a fronteggiare
un solo uomo solo.

nascosto dietro un dito,
dietro un errore non calcolato
come fosso tutto un teorema.

nella mente torneranno quelle foto
o meglio quegli istanti vissuti
tra risate e canzoni note.

sarà solo una triste malinconia,
comunque sia per tutti,
mal grado tutto, il passato ritorna.

rieccola, vestita semplice,
il suo sorriso dolciastro,
ma non è per me, no.

errori e poi errori dopo errori,
diabolico dirsi umani,
dopo tutto siamo tali.

addio senza volerlo,
ciao se ti andrà,
arriverci se capirò.

ciao gabibbo




un ultimo saluto a luca.


musicista compagno morto.


venerdì 5 ottobre 2007

critico per niente

c'è un tale, un amico, che si è messo a fare il poeta per passione. per raccontare la propria vita in versi. che unita alla passione per il computer e per la rete, ha creato un blog. un blog al quando poetico. buffo raccontare e far leggere al modo la propria vita, senza conoscere il pensiero e la poetica dell'autore. è come un libro. mentre lo leggi, lo immagini. poi qualche registra prende quel libro e ne fa un film. curiosità. guardi il film e ne resti deluso, perchè tu intando nella tua testa ti eri fatto il tuo film. resti amareggiato, ma soddisfaatto della tua immaginazione. ecco, leggere le poesie del mio amico è una cosa simile. prendi una poesia, la leggi e ne estrapoli una tua idea, un tuo flm. poi cerchi conferma dall'autore. il suo pensiero corre sempre oltre e quello che pensavi si sgretola. quasi ti mortifica per aver dato un significato troppo semplice e quasi stupido a quelle parole. conoscendo il poeta e amico in questione, ti accorgi e gia sai che in quelle parole si nasconde un emozione. e tra quelle righe potresti apparire anche tu. in fondo conoscere a fondo una persona, vuol dire percepire anche quello che non dice. ecco in quelle poesie trovi tutto ciò che rende una persona vera: affetto ed emozioni, tra amici, la doce ragazza del lago, la famiglia, i ricordi e i giochi da bambino. tra quelle righe trovi un pezzo di storia e se sei fortunato, potresti esserci anche tu.

la casta

nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di casta. in italia intesa come: gruppo "eletti" che usufruiscono dei beni di tutti senza spese, ma sulle spalle dei contribuenti. in poche i nostri parlamentari e senatori della nostra cara repubblica dei cachi. attenzione però ad utilizzare la parola casta. casta è una parola utilizzata nella religione indiana, l'induismo. termine che indica i diversi ceti sociali. ogni ceto, quindi ogni casta, è fine a se stessa. la casta povera è destinata a rimanere povera a vita, cosi per le altre. essere appartenenti ad una casta vuol dire essere marchiati a vita, senza possibilità di riscatto e di aiuto. se una persona persona di una casta superiore vede uno di una casta inferiore, non può aiutarlo in alcun modo. per la nostra cultura, saremmo indignati per loro purtroppo è un qualcosa di normale. per fortuna che in india si sta avviando un processo culturale atto ad abattere le caste, riscoprendo il valore della dignitità umana. quindi attenzione ad utilizzare la parola "casta". c'è chi senza colpe è costretto a vivere nella miseria più totale. ricordiamo che al fianco di quelle persone che vivono di stenti ci sono donne e uomini che continuano la missione di madre teresa senza badare alla loro apperteneza, ma alla loro anima donandogli un briciolo di felicità e dignità.

giovedì 4 ottobre 2007

poveri noi

l'istat spara numeri e cifre tra sondaggi, statistiche e opinioni varie. un numero assurdo mi ha colpito. settemilioniottocentoventottomila (7.828.000). a cosa si riferisce? la risposta è da brividi: è la stima dei poveri in italia. considerando il lavoro precario, il caro prezzi, l'oramai famoso rapporto lira/euro (1 €=1000 lire), il numero è semplicemte statico, ma con una dinamica di crescita, pari alla disperazione di milioni di persone, soprattutto anziani. mentre gli ex presidenti della repubblica incassano una pensione pari a settecentoventitre mila (723.000) euro annunui, per non parlare di tutti quei politici in carica che incassano fior di quattrini e sconti al 100% per ogni sfizio e mangiata (treni, aerei, cinema, ristoranti ecc.), l'antipolica in fiore è solo un piglio di tutti quell' italiani stanchi delle belle e false parole. se il capitale era il nemico del povero, oggi il povero è il nemico del più povero e cosi via all'infinito. rabbia tanta per cifre assurde tutte in male e nessuna in bene. senza essere ipocriti, la povertà è sempre esistita come la ricchezza, ma lo stato attuale delle cose sta ed è diventato insostenibile. pagare, pagare e pagare per non dire lavora, produci, crepa. grazie tempi moderni.

martedì 2 ottobre 2007

da domani altra vita

meno uno. da domani si torna a lavorare, dopo un mese di pausa. un mese di ferie trascorse in totale tranquillità. da domani i ritmi di vita muteranno notevolmente. non nego che sono emozionato, un pò come fosse il primo giorno di scuola. ritrovare i ragazzi, i genitori con le loro mille domande, i colleghi istruttori e tutto l'ambiente. insomma da domani si torna in piscina. lavorare potrebbe essere una parola grossa, diciamo divertirsi in maniera professionale, nel senso che il lavoro che ho scelto è per me una passione e un divertimento. senza tralasciare il fatto che sono un insegnante, sportivo, ma pur sempre un insegnante. con responsabilità forti, educative e non solo. il ruolo che vesto, non è solo quello di insegnare i bambini e i ragazzi a nuotare, ma anche insegnare loro la sportività e il rispetto; lo stare bene insieme. attraverso il nuoto educarli all'amicizia. insomma non è un ruolo particolarmente semplice e rilassante. ma la gioia di vedere ragazzi e bambini prima impauriti e tristi, poi felici e tranquilli è uno stimolo importante per questo lavoro e questo sport. mi faccio i migliori auguri e auspici per questa nuova stagione che sta per iniziare. purtroppo il blog ne risentirà un pò: per via degli orari non sarà più possibile avere un aggiornamento quotidiano e i post saranno settimanalmente meno. la voglia di far crescere questo livello medio sarà la stessa di quando ho iniziato.

lunedì 1 ottobre 2007

s.o.s. birmania

la situazione in ex birmania è critica. come previsto la protesta dei monaci buddisti contro la dittatura militare è stata soppressa dall'esercito. morti e scontri nella capitale e numerosi arresti dei dissidenti al regime, condotti nelle carceri della tortura. immagini e video arrivano sempre meno, per via del divieto di filmare, ma le notizie trapelano lo stesso. l'altro giorno l'inviato dell'ono ha potuto incontrare solamente il leader dell'opposizione e non il generale-dittatore myamman. sostegno unanime al popolo birmano: dal calcio, con i giocatori che hanno giocato col nastro rosso, dalla televisione al papa. cosi anche il livellomedio.blogspot.com con questo messaggio in rosso vuole sostenere un popolo nelle grinfie di una dittatura politica e militare.